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Pasqua in Grecia

Pasqua in Grecia

Ci sono tre isole greche che consigliamo, tra tutte, per una Pasqua in Grecia 2024 in grande stile. Ricordiamo che quella italiana cade il 9 aprile mentre in Grecia si celebra la settimana successiva, domenica 16 aprile. Tre isole diverse e lontane tra loro, accomunate da una passione a dir poco... Esplosiva!

Visto che comunque sappiamo che in quei giorni le ferie sono poche, i voli ancora rari e non frequenti come in estate, e che la Pasqua in Grecia alla fine della fiera è bella ovunque, abbiamo aggiunto tre destinazioni "continentali" facili facili da raggiungere con volo diretto su Atene o Salonicco.

pasqua in grecia
Se il vecchio motto fosse ancora valido, in questo periodo in questo momento, oggi domenica di Pasqua, saremmo stati in Grecia e avremmo assaporato la nazione del cuore nel momento dell’anno a lei più sacro.

La Grecia è una destinazione ideale a Pasqua, peccato solamente nel 2023 la Pasqua greco ortodossa non coincida con la nostra per vivere ancora più intensamente la sacralità del momento e gli extra giorni di vacanza aggiuntivi. Ma vabbè, ci si può sempre rifare con l’immaginazione e la fantasia!
Ci piaceva quindi raccontare di alcune isole in particolare, forse quelle ideali dove scoprire e vivere l’eccitante pasqua greca, che ad Atene e dintorni è la ricorrenza più sentita ed attesa. A tutti gli effetti, è LA festività, quella che si aspetta tutto l’anno e che si digiuna duro in quaresima per meritarsela fino in fondo. 

  1. Tinos

     
    Pasqua in Grecia
    Panormos, Tinos, per una Pasqua in Grecia tradizionale
    Cominciamo con Tinos, una delle isole più sacre delle Cicladi, anzi la più santa, grazie al santuario di Panagia Evangelistria.

    Tinos è facile da raggiungere con poche ore di mare da Atene, a Pasqua l’isola letteralmente esplode di botti, fuochi d’artificio, processioni, bande musicali, cene, cibo in abbondanza e sfide all’ultimo fuoco d’artificio tra le due più importanti chiese nel villaggio di Pyrgos, rispettivamente Agios Nikolas e Agios Dimitros. Ma anche a Kardiani non si scherza, anche nel pomeriggio. Guardare per credere, da noi sarebbero già partiti Daspo e diffide!

  2. Chios

    Stessa atmosfera, forse ancora più estrema, nella più remota (ma comunque ben accessibile con volo interno o traghetto da Atene) totalmente spettacolare isola di Chios, che chi ci conosce sa amiamo alla follia, dove si svolge una vera e propria “rocket war“. Circa 80mila razzi e missili vengono sparati in una grande battaglia che vede opposte due fazioni del villaggio di Vrodados, a poca distanza da Chios Città.

    Una tradizione che si perde nei secoli, quando a cannonate ci si doveva difendere dai pirati e dagli Ottomani. La linea di confine, a queste latitudini, non è solo un’idea. Qui si vive e la si vive (per fortuna in amicizia!) maneggiando la polvere da sparo. Questo di Greekreporter è un bel documentario e un buon modo di immergersi nella battaglia.
  3. Kalymnos

    Il popolo di Kalymnos ama le cose che fanno... Boom! Un sacco. A Pasqua, la terza isola più importante del Dodecaneso va a fuoco per una tradizione che va oltre i convenzionali mortaretti, e scatena l'artiglieria pesante: la dinamite! Non certamente un modo per celebrare adatto ai deboli di cuore: la domenica di Pasqua l'evento principale da gustare è la tradizionale festa nella piazza principale di Pothia, la città di Kalymnos.

    Alle 17.00 in punto, inizia il vero spettacolo: le persone più audaci dell'isola salgono in cima alle scogliere sopra il paese e fanno scoppiare la dinamite verso sera, dopodiché seguono fuochi d'artificio più convenzionali. Non bastasse, l'isola è anche famosa per l'arrampicata su roccia, e la primavera è la stagione ideale per farlo.
    In tutte e tre le isole la Pasqua è quindi letteralmente un’esplosione di festa, suoni e colori. Presto indagheremo anche come si festeggia in altra Grecia, anche in maniera meno cruenta, speriamo!
    Comunque, ora e sempre, incredibile Grecia.

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La selezione per le isole è stata dolorosa. Per scegliere Tinos, Chios e Kalymnos abbiamo dovuto escludere Folegandros, Patmos, altre due isole mistiche e perfette per vivere intensamente il mistero pasquale. Ma abbiamo ragionato in termini di... mortaretti, e numero di abitanti locali. Più gente in loco, più festa, più divertimento.

Per quanto riguarda le città invece, abbiamo volutamente lasciato fuori Atene e Salonicco, che tanto c’è tutto l’anno per visitarle, le così la scelta si è rivelata naturale:

  1. Kalamata

    Una meta facile da raggiungere, grazie alla nuova autostrada che la collega all'aeroporto di Atene in 2 ore mezzo, tagliando tutto il Peloponneso come la lama di un coltello affilato. Kalamata è la meta ideale per le vacanze di Pasqua in Grecia. Una città viva, la seconda città più grande del Peloponneso dopo Patrasso, per nulla addomesticata, molto grezza e verace, meridionale come non mai. Non conosciamo altri posti in Grecia Continentale in cui la Pasqua venga celebrata in maniera così esplosiva come a Kalamata, solo le tre isole qui sopra le fanno concorrenza. Come mai?

    Tutto ebbe inizio nel 1821, anno della Guerra d’indipendenza greca. L’impero ottomano stava disfacendosi pezzo dopo pezzo, e i greci sentivano la libertà a portata di mano, quando vinsero la prima "Saitopolemos", ossia “guerra delle saite”. Questo tipo di fuoco d'artificio molto rumoroso venne utilizzato con successo dai guerrieri greci come armi di fortuna per resistere alla pressione della cavalleria ottomana, allora comandata dal sultano Ibrahim Pasha. Le saites di oggi sono tubi di cartone pieni di polvere da sparo che vengono accese da una lunga miccia, creando un effetto davvero spettacolare e pirotecnico. L'usanza è controversa perché è molto pericolosa, e si svolge nel Kalamata Metropolitan Stadium la domenica di Pasqua, per una competizione a squadre, di circa una ventina di persone ciascuna. Quando la celebrazione inizia, i giocatori illuminano le loro saites e lo stadio si illumina di fiamme. A Kalamata per la Pasqua in Grecia ci si potrà imbattere anche un’altra rappresentazione interessante, ossia il bruciare l’effigie di Giuda. Un’usanza che accomuna i paesi caldi, che hanno questo strano rapporto con il dolore e la morte. Si usa infatti bruciare il Giuda iscariota (ma anche impiccarlo, lapidarlo..)  anche in Messico, Spagna, Portogallo, e in generale in tutto il sudamerica.

    A Kalamata insomma la Pasqua è una cosa seria, e tra processioni, candele accese e battaglie infuocate, raramente si troverà tempo per godersi il territorio. Il che è un peccato, perché qui siamo alle pendici del Monte Taigeto, la famosa rupe spartana, e di storie ce ne sarebbero da raccontare.
  2. Leonidio

    Leonidio, una città della quale nessuno avrà mai probabilmente sentito parlare, a meno di non essere scalatori. o camperisti. E’ una piccola cittadina del Peloponneso, stretta tra mare e montagna, assolutamente lontana dalle zone più turistiche e frequentate, sulla strada tortuosa che porta, curva dopo curva, allo splendore medievale di Monemvasia.

    Leonidio e le sue circa 6mila anime salgono agli onori del mondo in due occasioni. Nel passaparola tra i climbers che qui potranno allenarsi a volontà nei mesi invernali, nelle falesie rosse, in un clima gentile, assolato e amichevole. E nelle classifiche che puntuali ogni anno eleggono i migliori posti per celebrare la Pasqua in Grecia. Chi ha coraggio per scendere lungo questa disabitata costa, magari fermandosi prima nella deliziosa Nafplio, sarà ripagato da un insolito spettacolo. Così remota, così isolata dal mondo esterno, Leonidio ha infatti dovuto trovare un modo tutto suo per dire al mondo: ragazzi, esisto!

    Così, durante il periodo pasquale a Leonidio la devozione ha trovato senso nell'usanza delle lanterne volanti, che dura da ormai più di un secolo. La sua origine è sconosciuta ma ovvia: i marinai della zona l’hanno importata dall’Asia. E allora i bambini delle cinque parrocchie del villaggio, per le sei settimane prima di Pasqua, raccolgono fondi per creare più palloncini possibili. Di solito ne riescono a preparare 5-600, uno per casa. A mezzanotte, riempiranno il cielo con la loro luce scintillante, in un momento di grande emozione. Appena Cristo è risorto, gli uomini incendiano i pezzi di stoffa imbevuti di petrolio sul fondo di ciascun pallone. E tra i fuochi d'artificio nel cielo, i palloncini salgono lenti a prenderne possesso. E il cielo di Leonidio brilla per la sua notte magica, mentre le fate consegnano alle stelle i nostri desideri più segreti.
  3. Salonicco - Meteore - Ioannina - Zagori

    Chiudiamo con un suggerimento per una vacanza più articolata, da suddividere in più giorni, 5 o 7 sarebbe ideale, che racchiude molto del bello della Grecia del Nord, della Macedonia e dell’Epiro. Un viaggio che inizia e finisce a Salonicco e che comprende i sei monasteri delle Meteore, quelli che hanno sconfitto la linea di demarcazione tra cielo e terra. Non a caso una delle tappe più ovvie da considerare al momento di scegliere dove passare la Pasqua in Grecia. Prima però ci si fermerà  a scoprire il centro storico di Veria, dove ancora si respira un’atmosfera ottomana, per poi emozionarsi alla tomba di Filippo II, il papà di Alessandro Magno, a Vergina.

    La sera, si potrà poi già dormire a Kalambaka, la città “a servizio” delle Meteore, che saranno immerse nella devozione totale della Settimana Santa. Qui, a differenza di quello che accade altrove per la Pasqua in Grecia, i petardi sono assenti, il silenzio e la sacralità riempiono l’aria, avvicinandoci al sublime mistero della Resurrezione. Da non perdere è la celebrazione di “Agios Georgios tou Mantila”, ossia “San Giorgio dei fazzoletti” che si terrà il martedì.

    Giovani uomini, di solito del vicino villaggio di Kastraki, scalano le rocce per andare ad appendere centinaia di fazzoletti colorati, offerte religiose dalla gente del posto. Fazzoletti che sono appesi alle rocce mentre le offerte dell'anno precedente vengono rimosse e distribuite come amuleti.

Pasqua in Grecia

Piazza Aristotele a Salonicco

Se il tempo fosse poi dalla nostra, e la voglia di guidare pure, dalle Meteore si può proseguire facilmente per circa 1h e 40 sino alla capitale dell’Epiro, Ioannina, una bellissima città sul lago alle pendici del Monte Pindo. Siamo al confine tra Grecia e Albania, una regione selvaggia e dove la natura è protagonista assoluta. Ioannina non è solo una splendida cittadina, a misura d’uomo e giovane, è anche la base perfetta per partire alla scoperta di una delle destinazioni più amate dai greci per il periodo di Pasqua, i villaggi medievali dei Monti Zagori. Chiamati in greco Zagorochoria, sono la classica meta di primavera. Tanto che durante le vacanze di Pasqua in Grecia, le percentuali di occupazione degli hotel sono anche al 90%.

Ponti medievali, gole rocciose, forre, canyon, cascate, monasteri millenari, foreste di castagni e cibo casereccio e saporito. E ancora terme e spa, agriturismi, gite a cavallo e tanto, tanto relax. Quello che serve prima di rimettersi in viaggio: da Zagori, Salonicco è a circa 4 ore di strada, 5 se si opterà (e noi lo consigliamo vivamente) per prendere la strada che passa dalla bellissima città di Kastoria, terra di orsi e di pellicce, un vero far-east europeo. Sarà poi a seconda dell’ora del volo di ritorno se converrà fermarsi a dormire a Salonicco all'andata o al ritorno, basta che sia fatto.

Salonicco è la città per tutte le occasioni. La dritta è di assaporare Salonicco sino in fondo con un pranzo o cena sul molo recentemente ristrutturato che si spinge in mare dal quartiere di Ladadika. Sacro e profano, che viaggiano di pari passo, stuzzicandosi a vicenda durante una vacanza di Pasqua in Grecia, li avremo ancora per una volta accontentati.

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